



Per l’edizione 2012, il Giro d’Italia Automobilistico s’è dato una veste nuova. Sono diverse e tante le novità della tredicesima edizione.
La Sicilia, ad esempio, non è semplicemente catalogabile come una nuova tappa che va ad aggiungersi, bensì rappresenta un’innovazione assoluta per la “Grande Corsa”. Mai prima d’oggi, nelle dodici edizioni che si è corso il “Giro” dal lontano 1901, la Trinacria e il suo il territorio hanno fatto parte del percorso di gara; da quest’anno le sue strade e le sue piazze sono state parte integrante e sostanziale della manifestazione che prende le mosse da Torino.
“Era un’idea che avevo da tempo – svela Marcello Lotti, deus ex machina dell’organizzazione modenese – volevo dare un senso compiuto alla titolazione di gara nazionale. Sin dallo scorso anno ho detto che il Giro d’Italia Automobilistico non è completo se non coinvolge tutta la Penisola. Portarlo a Catania e a Palermo è un desiderio che si realizza e, finalmente, rispetta il concetto di Grande Corsa che si sviluppa su quasi tutto il territorio italiano. Vedremo in futuro di lavorare per cancellare anche il “quasi”, per ora siamo in Sicilia ed è un successo. Godiamocelo, e chissà mai che non sia proprio un equipaggio siciliano a trionfare al “Giro”!”.
La battuta è sempre pronta e dà tono al disegno lessicale di Lotti, ma nel modus operandi del promoter emiliano c’è tanta concretezza. Detto, fatto. Pochi giorni dopo l’annuncio della tappa siciliana, i plausi hanno surclassato lo stupore e lo scetticismo di quei pochi increduli. Le amministrazioni provinciali e gli sportivi hanno confermato da subito la disponibilità a operare per costruire la tappa siciliana. Michele Miano, ad esempio, affianca e diventa un preciso riferimento per l’organizzazione.
Anche il mitico Gilles Villeneuve partecipò alla Grande Corsa. Fu nel 1979 con una significativa prestazione al volante di una Lancia Beta Montecarlo Alitalia, affiancando Walter Rohrl e Christian Geistdorfer. Col suo spettacolare modo di guidare, Villeneuve contribuì alla vittoria che l’inedito equipaggio ottenne, anche se gli annali non riportano l’affermazione in quanto fu squalificato: Rohrl infatti utilizzò un tratto autostradale, per limitare i danni di un ritardo in un trasferimento.
Il presidente della Scuderia Targa Florio è il coordinatore delle due giornate finali della Grande Corsa. “Con Marcello ci conosciamo da anni, gli ho dato ampia apertura per un’iniziativa senza precedenti che si rifà alla perfezione e alla filosofia dell’automobilismo sportivo, e all’idea di Vincenzo Florio. Il Giro d’Italia Automobilistico vivrà in Sicilia due giornate indimenticabili e sarà dedicato un Trofeo di grande valore ai protagonisti delle tappe siciliane”.
La Grande Corsa scatterà da Torino mercoledì 23 ottobre e avrà il gran finale a Catania domenica 28. Il “Giro” è una maratona moderna con un passato fantastico, costituitosi soprattutto negli anni ottanta quando correvano i campioni del mondiale rally e della Formula 1, ed è ritornato in auge lo scorso anno dopo un lungo oblio.
Quella del 2012 è così la tredicesima edizione di questa fantasmagorica competizione per auto moderne e storiche, una manifestazione unica che coniuga le corse in pista e i rally e che si dipana su di un percorso poco superiore ai 1500 chilometri. Il tracciato, in via di definizione, attraversa il Piemonte, la Lombardia, l’Emilia Romagna, San Marino, la Toscana, l’Umbria, il Lazio e infine, dopo una notte di viaggio per mare, la Sicilia. Il tutto si svolgerà in cinque tappe: Torino – Biella – Franciacorta; Franciacorta – San Marino; San Marino – Orvieto; Palermo – Enna; Enna – Catania e si articolerà in undici Prove Speciali (regolamento rally) di cui due nel Biellese, una nella Bergamasca, due in Emilia, una a San Marino, tre in Umbria, due in Sicilia; vi saranno poi le impegnative gare di velocità, costituite da tre Prove Super Speciali (regolamento tipo rally in circuito) sulle piste di Franciacorta, Modena e Magione; cinque Prove di Velocità sui circuiti di Monza, Franciacorta, Imola e Pergusa.