



A poche ore dalle qualifiche si evince sempre più che il fattore “gomme” è sempre più determinante nelle prestazioni delle vetture, dei piloti e dei team. Una condizione che concentra moltissime delle energie per prevalere in questo finale di campionato, che si preannuncia altamente interessante.
Il Gran Premio di Abu Dhabi, sullo spettacolare circuito Yas Marina, ha una caratteristica unica: inizia nel pomeriggio e si conclude al tramonto. Ciò influenza il lavoro di valutazione del comportamento degli pneumatici portato avanti dalle squadre nel corso delle prove libere del venerdì e di questa mattina: l’evoluzione delle temperature ambientali e dell’asfalto, e di conseguenza il comportamento delle gomme, è diverso dal solito. Se normalmente, infatti, nel corso delle sessioni le temperature aumentano, ad Abu Dhabi (così come avviene nella gara notturna a Singapore) esse tendono invece a diminuire.
La seconda sessione di prove libere si è corsa in condizioni simili a quelle che ci si attende di trovare nelle qualifiche di oggi e nella gara di domani. Nel corso di queste prove Sebastian Vettel ha fatto segnare il miglior tempo di 1m41.751s con gomme P Zero Yellow soft, a mezz’ora dalla fine. La soluzione morbida del range P Zero – usata in 15 dei 20 Gran premi in calendario – domani farà la sua ultima apparizione della stagione, nominata in gara insieme allo pneumatico P Zero White medium.
Come d’abitudine, nel corso della prima sessione tutti i piloti hanno usato la gomma media, che ha dimostrato di durare a lungo nonostante le temperature della pista superassero i 45°. Hamilton e Button hanno fatto registrare in questa prima sessione rispettivamente il primo e il secondo miglior tempo. In particolare il primo ha segnato il suo tempo di riferimento di 1m43.285s nell’ultima mezz’ora dei 90′ di sessione, facendo registrare anche il secondo miglior tempo nella FP2, un decimo di secondo dietro Vettel.
In sostanza la gomma soft ha dimostrato una consistente velocità anche dopo molti giri, nonostante le notevoli richieste di trazione che pone il circuito di Yas Marina e che influenzano in particolare le gomme posteriori. “Da quello che abbiamo potuto osservare sinora la differenza di prestazioni tra le due mescole si attesta intorno ai 0,4 e 0,8 secondi, l’improvement ottenuto dal leader passando dalla media alla soft – il commento della Pirelli -. La durata è ottima per entrambe le soluzioni, con basso degrado. Questo potrebbe spingere alcuni Team a tentare una strategia a una sola sosta , sebbene qui lo scorso anno Hamilton vinse con una strategia a due pit stop”.