



Il parere tecnico di Fabio Pauluzzo
Sebbene sia stato superato da poco il giro di boa della stagione 2014, i principali verdetti del Campionato di Formula 1 sono già stati emessi. La netta supremazia del team Mercedes ha ristretto la lotta per il mondiale ai due alfieri della stella a 3 punte. Red Bull è riuscita a salvare una stagione iniziata malissimo – ricordiamo che la RB8 non risucì a prendere parte ai primi test invernali a causa di serissime problematiche tecniche – mentre versa in serie difficoltà la Ferrari, che solo nei (pochi) circuiti favorevoli alle caratteristiche della F14T (per esempio Cina e Ungheria) riesce faticosamente a competere per qualche piazzamento a podio. In questo terzetto si inserisce la Williams, che adottando soluzioni di derivazione Mercedes – non solo la Power Unit – sta seriamente insidiando il terzo posto della Ferrari nel mondiale costruttori.
Come nelle stagioni precedenti, il divario del team di Maranello dai rivali è aumentato nel corso della stagione. Le F14T infatti oltre a essere lontanissime dalle imprendibili Mercedes, faticano a difendersi dagli altri team dotati della power unit tedesca e soprattutto dalla Red Bull Racing, che con la consueta eccellenza telaistico/aerodinamica è in parte riuscita a sopperire all’inferiorità del propulsore Renault, risultando spesso la vettura in grado di generare più carico aerodinamico a parità di resistenza.
Ferrari e Renault hanno apertamente ammesso la superiorità tecnica della power unit Mercedes, dichiarando che le possibilità di modificare le specifiche dell’hardware durante l’anno sono abbastanza limitate. Quindi anche se dei miglioramenti ci sono stati e continueranno a esserci e il gap dagli avversari motorizzati Mercedes verrà progressivamente ridotto, per ragioni pratiche e di regolamento (la FIA impone il congelamento dei motori a inizio stagione), alcune parti potranno essere riviste solo in prospettiva 2015.
In Ferrari non ha pagato l’aver orientato lo sviluppo della power unit alla massima riduzione degli ingombri al retrotreno, per favorire al massimo i flussi destinati alla parte posteriore della vettura e al diffusore. Lo 059/3 soffre infatti un gap di potenza significativo rispetto alle unità realizzate a Brixworth, peraltro non compensato dai benefici aerodinamici attesi dallo sviluppo di unità radianti così sofisticate. Anzi la F14T ha manifestato carenze anche a livello di trazione ed efficienza aerodinamica, che paiono “congenite” sulle monoposto di Maranello delle ultime due stagioni.
Anche la power unit Energy F1 Renault sembra soffrire le scelte relative alla collocazione di compressore, unità MGU-H e scarichi, che in casa Mercedes sono state decisamente più innovative e, soprattutto, efficaci. In particolare i progettisti della stella a 3 punte hanno un compressore molto più grande rispetto ai rivali, soprattutto alla Ferrari che ha limitato le dimensioni per non provocare un blocco aerodinamico del flusso d’aria nella zona posteriore. Il compressore più grande consente di ottenere una maggiore potenza a pari consumo di carburante, vantaggio che si somma alla capacità di ottenere un surplus di potenza al di fuori dei 33″ concessi dalle norme, mediante lo sfruttamento sinergico di MGU-K e MGU-H.
Ferrari e Renault hanno potuto introdurre piccole migliorie a mappature e scarichi, ma per la stagione in corso le (poche) possibilità di recupero del gap tecnico rispetto alle frecce d’argento sono affidate prevalentemente a telaio e aerodinamica. In questo Adrian Newey, geniale progettista della Red Bull, sta dimostrando ancora una volta tutta al sua maestria, mentre la Ferrari fatica molto più dei rivali a introdurre novità efficaci. Nonostante gli importanti investimenti degli anni scorsi (ricordiamo la nuova galleria del vento) la parte ‘visibile’ dello sviluppo della F14T appare procedere a un ritmo decisamente inferiore a quello della concorrenza, che pur essendo in vantaggio sforna continuamente nuovi musetti, sofisticate ali anteriori e diffusori.
Marco Mattiacci, uomo di fiducia di Montezemolo e Marchionne, è sicuramente chiamato a un compito arduo, ma soprattutto sembra orientato a uno stravolgimento organizzativo che difficilmente potrà portare a risultati nell’immediato. Grazie ad un lavoro pluriennale di preparazione della vettura 2014, Mercedes ha costruito un grande vantaggio tecnico, che realisticamente potrà essere recuperato non prima di 1-2 stagioni.