La Citroen che non t’aspetti: una Cactus “pungente”

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Ha pure ricevuto il premio mondiale “World Car Design” per quest’anno e, a prima vista può anche non piacere, ma poi la Citroen C4 Cactus diventa proprio una vettura particolare, per chi vuole distinguersi, personalizzarsi e non temere affatto i danni in città o nei parcheggi, causati da portiere o paraurti altrui. Con la novità degli airbump, un’esclusività mondiale che la rende unica e…simpatica, con questa specie di materassino sulle fiancate che fa un po’ pensare alle protezioni degli autoscontri del lunapark.

 

Una vettura con il Dna cittadino, da quanto abbiamo detto, che non disdegna affatto le lunghe galoppate fuori dai centri urbani, frizzante, giovanile e gagliarda come poche altre. In fin dei conti è sempre una C4, con tutti i suoi pregi e nessun difetto. Chi la conosce già continua ad apprezzarla ancora di più, chi non l’ha ancora incontrata bastano pochi km per innamorarsene. Tanto da non poter fare a meno di coniare per l’ennesima volta il famoso slogan “provare per credere”.

Sì perché nella C4 Cactus ci sono tutte le qualità, che uno spera di trovare nella vettura che desidera guidare. In sostanza una nuova proposta agli automobilisti con una vettura che si distingue per il design, facile da guidare, rispettosa dell’ambiente, a tutto comfort e ricca di utile tecnologia. Se può non piacere la linea con le barre sul tetto e i pannelli laterali paracolpi di troppo impatto visivo, è d’altra parte innegabile che Cactus è una grande ventata di novità.

 

 

Gli interni sono caratterizzati da un grande schermo 100% touch, molto intuitivo, atto a offrire una guida sempre connessa con tutte le altre funzioni dell’auto, grazie a 7 pulsanti a sfioramento. C’è anche la funzione Coyote, che avverte il guidatore dei radar presenti lungo il percorso, non solo i fissi, ma anche quelli mobili. Altre novità mondiali sono l’airbag del passeggero integrato nel padiglione e non nel portaoggetti e i sedili anteriori a “sofà”, per un maggior comfort e benessere a bordo. Molto interessante anche il tetto panoramico in vetro ad alta protezione termica, per far entrare moltissima luce nell’abitacolo, consentendo nel contempo ai passeggeri una temperatura ideale. La ciliegina è il Magic Wash, grazie al quale il liquido per la pulizia del parabrezza viene spruzzato direttamente dai tergicristalli.

 

La Cactus, nonostante barre e airbump, pesa ben 200 kg in meno della C4, guadagnati grazie a motori speciali a 3 cilindri, tanto alluminio e acciai speciali e all’apertura a compasso dei vetri posteriori. Più leggera e così più sprintosa con i propulsori a benzina 1.2 da 75, 82 e 110 Cv e a gasolio da 1.560 cc e 92 e 100 Cv.

 

La vettura in prova, una diesel da 92 Cv con cambio meccanico, con la quale abbiamo percorso oltre 3 mila km, ha soddisfatto in pieno tutte le aspettative, dimostrando notevoli qualità di passista veloce. In città va alla grande e in montagna si difende egregiamente. L’handling è notevole, come pure l’abitabilità e il comfort di marcia. Insomma, una vettura con tutti i crismi per essere apprezzata dagli automobilisti italiani, anche per un prezzo alquanto contenuto, che parte da meno di 15 mila euro.

 

Claudio Soranzo

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