



Grande vittoria al 30° Rally Piancavallo per l’equipaggio friulano formato dal plurivincitore Claudio De Cecco, manzanese, e dal navigatore udinese Jean Campeis. Nelle storiche svettano Guagliardo-Frasson.
Fedele alla tradizione instaurata fin dal 2009, quando la corsa rinacque grazie all’impegno, tuttora molto intenso, di Fabrizio Grigoletti, presidente della Scuderia Sagittario, il Rally Piancavallo ha atteso per primi, sulla pedana di arrivo i vincitori della sezione riservata alle auto storiche. Poi c’è stata gloria per le moderne. Così, dopo due intense giornate di gara, Domenico Guagliardo e Marina Frasson su Porsche 911 Rs hanno conquistato una meritata vittoria, mai messa in discussione dal momento che sono stati in testa dalla prima all’ultima prova speciale. Al termine del primo giorno di gara, dopo due prove speciali disputate sull’asfalto bagnato, Guagliardo aveva 54”9 di vantaggio su Fassina-Verdelli in gara con la Lancia Rally 037 che il pilota di Valdobbiadene, già campione europeo rally, ha voluto nella stessa livrea con la quale nel 1984vinse la Targa Florio in Sicilia. A fine gara il distacco è salito a 2’30”3. Per Fassina, al via per collaudare il nuovo motore, la soddisfazione del podio davanti a Tirone-Oberti (Porsche 911 Sc) arrivati a 2’51”4 dal vincitore. Al quarto posto, primo dei pordenonesi con assoluto merito, ecco Michele Doretto navigato dalla moglie Barbara Arcangioli su Honda Civic. Quinta piazza per la Opel Kadett GSI di Frainer-Comunello, anche loro molto bravi a stare davanti ad auto più potenti. Bene anche Stoschek-Hawranke su Bmw 2002 TI. Il pilota è un industriale tedesco di grande successo, sincero estimatore del Rally Piancavallo del quale ormai da anni è anche sponsor. Ritirata la “famiglia” spilimberghese formata da Luciano e Lorena Chivelli (padre e figlia) su Fiat 127 Sport, mentre gli udinesi Claudio Vigna e Oscar Buzzi hanno chiuso la gara con merito. Delle 17 auto storiche al via, hanno fatto ritorno in Piancavallo in 11.
Nato a Palermo 50 anni fa, Mimmo Guagliardo nella vita è un preparatore di Porsche storiche da rally, ma possiede anche una moderna Porsche 997 RGT. Si divide tra la Sicilia e la provincia di Brescia, precisamente a Pontevico, dove ha una parte della sua attività. Grande la sua soddisfazione per avere vinto una gara, il Rally Piancavallo, che reputa tra le più belle nel panorama nazionale, per la qualità delle prove speciali. Tony Fassina, secondo arrivato, soddisfatto per i progressi della sua Lancia 037 e per il feeling migliorato. Con la stessa auto colse un terzo posto a Cortina a giugno. Infine, sul terzo gradino, l’imprenditore cinquantenne agrigentino Pietro Tirone. Aveva un conto aperto con il Rally Piancavallo perché a Campone un anno fa (la prova che gli piace di più) aveva distrutto la Porsche quando era secondo alle spalle del futuro vincitore. Il terzo gradino sul podio lo ha “riabilitato”. Marina Frasson ha ricevuto dalle mani di Michela Perissinot il trofeo dedicato al primo copilota al traguardo, in memoria del marito Maurizio, scomparso nel 2004, che della gara pordenonese fu uno degli ideatori, nonché copilota ufficiale della squadra Lancia.
Nelle auto moderne Claudio De Cecco è da sempre molto attento ai numeri e la vittoria ottenuta a Piancavallo è la numero 84 in carriera. Il suo nome era già nell’albo d’oro perché vinse nel 2013 (allora con Barigelli alle note). Questa volta ha vinto con Jean Campeis sul sedile di destra. Il pilota friulano ha anche sottolineato che per lui il 2016 è la trentesima stagione di gare, vale a dire quante sono le edizioni del Rally Piancavallo. Una sottolineatura per dire quanto si senta legato alla corsa friulana che non era iniziata nel migliore dei modi, avendo chiuso la prima giornata in terza posizione.
Nelle 4 prove del sabato ha fatto un giro con delle gomme soft e l’altro con una mescola più dura. Il feeling è aumentato e nell’ultima prova (la Pielungo-Campone) ha rifilato 14” ai diretti rivali, vale a dire la coppia formata da Stefano Peruch e Andrea Budoia, i quali hanno preceduto Alessandro Prosdocimo e Marsha Zanet che, in testa dopo le prime 2 prove, nella seconda giornata sono prima retrocessi al quarto posto, per poi risalire terzi alla quinta prova ai danni di Toffoli-Coletti, che il palco finale di arrivo non lo hanno visto perché si sono ritirati alla sesta speciale. Un altro che non ha visto la bandiera a scacchi è stato Marco Zannier, il quale, in coppia con Marika Marcuzzi è stato un “eroe” della prima giornata, quando ha vinto la seconda prova mettendo i big alle spalle con una Renault Clio Williams. Poi ha deciso di lasciare perché si è sentito danneggiato da una posizione di partenza che a suo dire lo penalizzava in quanto in prova speciale avrebbe raggiunto (con la necessità di superarlo) un concorrente più lento. Peccato perché poteva stare nei primissimi. Chi è giù dal podio, quarto, è Andrea De Luna, in gara con Denis Pozzo su una spettacolare Porsche 997 GTR, auto non facile con la quale serve prendere la mano. Cinquanta sono stati i partenti e 33 gli arrivati.