Formula 1: l’analisi di fine stagione 2017 di Fabio Pauluzzo

Fra un paio di mesi la Formula 1 riprenderà a correre, sempre più veloce, ma per scoprire come dovremmo aspettare i primi Gran Premi di marzo. Intanto andiamo a leggere il parere sulla stagione trascorsa del nostro ingegnere tecnico, che l’analizza in tutte le sue sfumature. Ecco quanto ha scritto Fabio Pauluzzo sulla Formula 1, campionato del mondo 2017, sul numero di Spoiler 237.

La stagione F1 2017 sarà ricordata per l’introduzione delle gomme larghe e degli alettoni più grandi, ma anche per il ritorno sugli scudi della Ferrari, che – per la prima volta dall’avvento dell’era turbo-ibrida – ha realizzato una monoposto davvero competitiva, consentendo a Vettel di lottare per il mondiale per buona parte del campionato. I punteggi e le statistiche su vittorie, pole position e doppiette non raccontano tutta la verità sulle prestazioni della SF70H, che in termini di risultati assoluti ha raccolto meno di quanto avrebbe potuto ottenere in assenza di alcune circostanze ed episodi sfavorevoli o delle défaillance di affidabilità manifestatesi nelle gare asiatiche.

La vettura di Maranello è stata quasi perfetta sugli pneumatici praticamente su tutti i tracciati del mondiale, risultando un po’ penalizzata solo in termini di drag (resistenza aerodinamica) e potenza assoluta, che spesso non hanno permesso alle rosse di difendersi deguatamente dagli attacchi delle Mercedes, soprattutto nei tratti rettilinei. Queste ultime hanno sofferto di problemi di bilanciamento meccanico, soprattutto nella prima parte della stagione. La W08 si è inoltre rivelata una vettura molto sensibile ai cambiamenti climatici. L’abbinata più indigesta per le frecce d’argento è stata quella dei circuiti ad alto carico aerodinamico con temperature elevate, condizioni nelle quali Bottas e Hamilton hanno faticato molto per portare gli pneumatici (specie quelli posteriori) all’interno della giusta finestra di funzionamento.

Purtroppo la Ferrari non sempre è riuscita ad approfittare di queste (poche) situazioni di debolezza del team anglo-tedesco che, in alcune occasioni, ha poi beneficiato di condizioni climatiche mutate tra qualifiche e gara, e in altre ha approfittato dei problemi di affidabilità altrui o addirittura dell’auto eliminazione degli avversari, come avvenuto a Singapore.

Ciò non toglie nulla al valore dei titoli costruttori e piloti conquistati meritatamente da Mercedes e da Hamilton, in virtù della maggiore costanza, consistenza, affidabilità e spesso velocità rispetto a tutti gli avversari. I sopracitati problemi di bilanciamento, peraltro parzialmente risolti con lo step evolutivo introdotto dal GP di Spagna, non hanno consentito alla stella a tre punte di dominare come avvenuto nelle tre stagioni precedenti, ma la W08 si è comunque dimostrata la vettura più efficiente del lotto, confermando la leadership anche in termini di potenza sviluppata dalla Power Unit, sia in qualifica sia in gara.

La Ferrari SF70H è risultata indiscutibilmente la monoposto migliore nei tracciati ad alto carico aerodinamico beneficiando anche di una power unit molto migliorata, sebbene non ancora a livello di quella Mercedes. Dopo un avvio di stagione esaltante, a Maranello hanno subìto un primo contraccolpo per effetto della richiesta della FIA di modificare il fondo della vettura, che in alcune parti era progettato per deformarsi, andando a ricreare una sorta di minigonna. Successivamente la Federazione è intervenuta anche sull’utilizzo dell’olio in camera di combustione, limitandone il consumo a 0,9lt per 100km a partire dal GP di Monza. Pare che quest’ultimo provvedimento sia stato originato da un reclamo degli avversari della Rossa, la quale disponeva di svariati serbatoi dell’olio contenenti diverse specifiche di lubrificanti (con additivi antidetonanti). Selezionando la mappatura da qualifica, gli oli si miscelavano per ridurre la viscosità e consentirne il trafilamento in camera di scoppio e ottenere un incremento di potenza.

Per tentare di recuperare il maggior numero possibile di cavalli persi – soprattutto in qualifica – a seguito della limitazione imposta sul consumo di olio, è probabile che a Maranello abbiano osato un po’ troppo con gli sviluppi applicati alla quarta unità endotermica, compromettendo parzialmente l’affidabilità. Non a caso gli inconvenienti patiti da Vettel e Raikkonen in Malesia e Giappone sono stati riscontrati sullo schieramento di partenza, dopo che il motore era stato spinto al massimo nelle qualifiche del giorno precedente.

Sul fronte dell’aerodinamica invece, quasi tutti gli sviluppi portati in pista dalla Ferrari nel corso della stagione sono risultati efficaci, sovvertendo la tendenza che da diversi anni, ovvero dall’abolizione dei test, vedeva il team di Maranello in forte difficoltà. Come da tradizione, la “gara” degli sviluppi è stata però vinta dalla Red Bull, il cui recupero prestazionale da Monza in poi è risultato prodigioso al punto da destare anche qualche sospetto sulla regolarità del sistema sospensivo della RB13. Alla ritrovata competitività della Red Bull ha sicuramente contribuito in modo significativo l’incremento di potenza della power unit Renault, che però – al pari di Honda – ha sofferto notevoli problemi di affidabilità , soprattutto per quanto attiene il sistema di recupero energia termica (MGU-H). Non a caso questi due costruttori ne caldeggiano l’abolizione a partire dal 2021 e, a dispetto dell’opposizione di Mercedes e Ferrari, è probabile che saranno accontentati dalla FIA e soprattutto da Liberty Media. Questi ultimi mirano infatti a ridurre il divario di prestazioni abissale che attualmente separa i top team dalle altre squadre e ha reso di fatto impossibile l’accesso al podio a piloti che non siano Mercedes, Ferrari o Red Bull. Frattanto nella prossima stagione non sono previste grosse rivoluzioni regolamentari e la Ferrari potrà partire dall’ottima base telaistica, meccanica e in parte aerodinamica della vettura 2017, a cui però sarà necessario aggiungere sicuramente quel plus di motore che quest’anno è un po’ mancato nella seconda parte del campionato.

Fabio Pauluzzo

 

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