Mini John Cooper Works: la Cabrio da…tanto di cappello!

Non è certamente questo il tempo appropriato per uscire in cabrio, ma è invece il tempo opportuno per iniziare a farci un pensierino per la prossima bella stagione. Con il freddo si ama il caldo e la mente corre alla prossima primavera quando, con i primi tepori si potrà abbassare la capote con il cappello in testa e accendere il clima, per mitigare l’aria ancora frizzante. Quindi gustatevi per ora questa nostra prova, abbellita dalla splendida Caterina di bianco vestita, ma con l’iconico cappello Hobo che Super Duper Hats ha creato in versione speciale per la Mini Cabrio, da usare con vettura scoperta assieme agli occhiali-mascherina Paràchic, ispirati nella forma a quelli usati dai paracadutisti.

Per questo test drive, iniziato nella piazzetta di Portopiccolo, nella baia di Sistiana (Ts), Spoiler ha scelto la versione più potente della decapottabile inglese, la John Cooper Work, dotata di una cavalleria da urlo per una vettura così piccola e compatta: ben 231 Cv. Una top di gamma dalle performance entusiasmanti, con tecnica di propulsione e di assetto indipendente, sviluppata sulla base di un fondato know-how delle corse, con design della scocca che ottimizza l’afflusso dell’aria di raffreddamento e i valori di aerodinamica. Il propulsore è il più potente della gamma di motorizzazioni Mini, con una cilindrata di 2.000 cc. e coppia massima di 320 Nm, un’accelerazione 0-100 in 6,6″ (6,5 con cambio Steptronic) e una ripresa da 80 a 120 kmh in 6,1″.

Una vettura che dà delle vere e proprie soddisfazioni, quando decidete di schiacciare un po’ l’acceleratore e lasciarla correre al galoppo. Una progressione entusiasmante la sua, che fa salire l’adrenalina e aumentare al massimo la concentrazione, per non lasciartela scappare di mano. Ci vogliono, per tenerla bene al guinzaglio, doti non comuni di guida sportiva (meglio fare prima un corso dedicato, per poter gustarla al meglio in totale sicurezza), per poterla poi godere, se non in pista, almeno su impegnative salite – tipo quelle usate per le cronoscalate – come quella della Cividale-Castelmonte, sulle Valli del Natisone (Ud), dove l’abbiamo provata con enormi soddisfazioni, oppure lungo le bellisisme strade asfaltate delle pendici carsiche, nelle province di Gorizia e Trieste.

Raccontare cosa si prova al volante della Mini John Cooper Works non è certo facile, quindi il nostro consiglio è quello di prendere il coraggio a due mani e andare in una concessionaria BMW a richiederla per un giretto di prova. Poi ci pensate su e sicuramente prima della bella stagione deciderete di acquistarla. I suoi punti di forza sono un telaio costruito ad hoc e un assetto studiato per tenere la vettura sempre incollata a terra, anche nelle considizioni più difficili, tanto da sembrare un kart. Sia nelle curve strette che in quelle più ampie, dove si possono maggiormente sferzare i cavalli, la Mini JCW si muove come su un binario, dando una sicurezza tale al guidatore, da farlo innamorare. Con una precisione dello sterzo da auto da corsa.

Insomma, una vettura ottima dal punto di vista meccanico ed elettronico, ma anche bella di carrozzeria, con quell’appropriato color verde inglese abbinato all’Union Jack grigio, che troneggia sulla capote nera. Un piccolo bolide di grande carattere che non fa certo rimpiangere un costo che può apparire eccessivo – 36mila euro – ma del tutto equilibrato per i contenuti che si acquistano.

Allora, buon vento nei capelli a tutti, con il semplice azionamento del tasto che fa partire il congegno elettrico di aperura della capote. Bastano pochi secondi e la Cabrio è servita!

Claudio Soranzo