Mahindra: a caccia del buon vino sui Colli Orientali del Friuli

Il GOA Plus Mahindra nei pressi dell’azienda Monviert

A ridosso del confine italiano con la Slovenia, nella zona collinare che si sviluppa attorno a Cividale del Friuli, e a pochi chilometri da Udine, andando a spasso con il GOA Plus, il nuovo pickup della Mahindra, abbiamo trovato l’azienda Monviert. Collocata fra le Alpi Giulie, che la protegge dai venti freddi del nord e il Mare Adriatico, che la raggiunge con il tepore della brezza mediterranea, si trova un microclima ideale per la produzione di vini rossi e bianchi, che permette una lenta e graduale maturazione delle uve. Monviert è il nuovo nome dell’azienda agricola nota fino al 2018 come Ronchi San Giuseppe. Iniziata dal capostipite Franco Zorzettig, la tradizione vitivinicola dell’azienda negli anni è stata sempre tramandata in famiglia, al figlio Fulvio e ai nipoti Stefania, Alessio e Chiara, che oggi la gestiscono. A marzo 2019 l’azienda, pur mantenendo inalterata la gestione familiare, cambia nome in Monviert, che in friulano significa “monte aperto”: un

omaggio alla chiesetta situata sulla sommità della collina, che regala una visuale “aperta” sui vigneti e il panorama dei Colli Orientali. Il piccolo edificio, edificato nel 1522, è stato restaurato dalla famiglia nel 2004 ed è diventato il testimone della tradizione del vino coltivata da tre generazioni, unite dalla stessa passione.

Il pickup Mahindra ai piedi della chiesetta del XVI secolo

Il cambio di nome ha segnato una nuova tappa nell’evoluzione dell’azienda: dopo uno storico passaggio negli anni ’90, con cui la seconda generazione ha inaugurato la vendita del vino in bottiglia, nel 2019 la famiglia ha introdotto, accanto ai vini già conosciuti e consolidati sul mercato, la linea di vini di selezione Monviert, caratterizzando un nuovo corso dell’attività. Tutti ottimi motivi per fare un salto dai Zorzettig, ammirare quanto di buono sono riusciti a fare negli ultimi anni e assaporare il loro prelibato nettare. Un viaggio che vale veramente, facendo “sgranchire” le… ruote alla vostra auto sulle colline prospicienti, con la voglia di fare il pieno (di bottiglie nel bagagliaio) dei loro preziosi vini. Noi siamo andati con un performante pickup della Mahindra, il GOA Plus, perfettamente a suo agio sui rilievi con il 4×4 e le ridotte, come pure con l’ampio cassone a vista per caricare senza fatica i cartoni di vino.

Il 4×4 della Mahindra accanto alla torre dell’azienda Monviert

Abbiamo così assaggiato il prodotto scaturito dalle uve autoctone del Friuli Venezia Giulia (Schioppettino, Refosco dal Peduncolo Rosso, Picolit, Friulano e Ribolla Gialla), più il vitigno internazionale Sauvignon. Per i sei gioielli vengono scelti con cura il periodo della vendemmia, le ore di raccolta delle uve, i migliori grappoli in una selezione dei migliori vitigni, contraddistinti da una esposizione solare ideale per le rispettive varietà di vino. Grande rispetto della materia prima e dei diversi tempi di lavorazione: è questo il fil rouge della linea Monviert, fedele alla tradizione, custode degli insegnamenti della natura, e attenta a portare in bottiglia solo la selezione della selezione. La collezione Monviert è la massima espressione del territorio dei Colli Orientali del Friuli, in grado di esaltare al massimo le proprie qualità organolettiche.

L’ampio cassone a vista del pickup Mahindra

Perle della produzione Monviert sono il nobile e raro Picolit (il vino dei re o il re dei vini) e l’elegante Friulano per i bianchi, così come lo Schioppettino, uno dei vitigni a bacca rossa più interessanti del Friuli che in passato, in diverse occasioni, ha rischiato l’estinzione. Continua pure la produzione della linea tradizionale dei vini, che negli anni hanno conquistato numerosi riconoscimenti, tra cui nel 2014 i due bicchieri e mezzo del Gambero Rosso assegnati al Friulano 2012, e le medaglie d’oro al Concours Mondial du Sauvignon vinte nel 2015 e 2018. Di Martagona, nuovo nome della linea tradizionale, fanno parte sia vitigni autoctoni che internazionali: nove bianchi (Pinot Grigio, Chardonnay, Sauvignon, Traminer Aromatico, Friulano, Verduzzo Friulano, Ribolla Gialla, Moscato Giallo e Ribolla Gialla Brut) e sette rossi (Merlot, Pinot Nero, Cabernet Franc, Refosco, Schioppettino, Franconia e Rosato).

L’imponente frontale del pickup Mahindra

L’architettura del complesso, in armonia con il paesaggio circostante, richiama la configurazione di un piccolo borgo in cui vengono accostati più edifici, diversi per dimensione e destinazione d’uso. I materiali scelti, pietra ponca, legno e rame, sono tipici degli edifici rurali della zona e rispecchiano il solido radicamento dell’azienda nelle tradizioni familiari e nel territorio di appartenenza. Dal 2013 Monviert si è dotata di un innovativo impianto a biomassa per la produzione di energia pulita dagli scarti naturali di lavorazione. Bruciando la vinaccia e i tralci di vite dalla potatura, il sistema soddisfa il 100% del fabbisogno energetico aziendale per la produzione di acqua calda, utilizzata sia per il lavaggio delle vasche che per il riscaldamento degli ambienti. Insomma, un’occasione veramente da non perdere!

Lo Schippettino, una delle eccellenze Monviert

Per concludere alcune note sul pickup indiano, molto manovrabile anche in condizioni estreme. IL GOA Plus è molto robusto, affidabile e infaticabile, con un motore che spinge bene fin dai bassi regimi e non si stanca mai. E’ un compagno di lavoro perfetto, con le versioni a 4 ruote motrici con marce ridotte che consentono di affrontare ogni tipo di terreno. Il vano di carico ha uno spazio molto ampio, versatile e facilmente accessibile, perfetto anche per carichi voluminosi e pesanti, con una portata utile che va dai 995 kg (4×4, doppia cabina) ai 1.195 kg (4×2, cabina singola). Il tutto con un occhio attento alla qualità della vita a bordo e al comfort degli occupanti, grazie a interni molto curati, spaziosi ed ergonomici. E’ equipaggiato con il moderno propulsore turbo-diesel 2.2 che eroga 140 Cv, con una coppia massima di 330 Nm, svipuppando tutta la potenza necessaria per accelerazioni rapide e per affrontare in scioltezza i percorsi più accidentati e le salite più impegnative, anche a pieno carico.

Il cruscotto del pickup indiano

Viene messo in vendita dalla Casa indiana in due allestimenti, S6 e S10, due versioni, singola e doppia cabina, tutte 4×2 o 4×4 ed è in grado di soddisfare ogni esigenza. Con gli allestimenti speciali estende ancora di più il suo raggio d’azione: mezzo antincendio, veicolo per la protezione civile, il pronto intervento e il soccorso stradale. Il nuovo pick-up di Mahindra è stato oggetto di ben 51 modifiche rispetto al modello precedente: tra i punti di forza un indovinato e personale restyling che lo rende ancora più accattivante e grintoso, un motore cresciuto in coppia e potenza e una massa rimorchiabile di ben 3.000 kg; il nuovo cambio manuale a 6 marce con innesti morbidi e precisi, i dispositivi di assistenza in discesa e per le partenze in salita.

La grande abitabilità del Mahindra Pik-Up Plus

I modelli a trazione integrale inseribile elettricamente sono l’ideale dappertutto, in tutte le stagioni e nelle situazioni più difficili, dove è richiesta un’ottima motricità. Proprio per questo Goa Pik-Up Plus è stato scelto da numerosi enti e organizzazioni pubbliche e private che operano nell’ambito della sicurezza e del soccorso pubblico. Fin dal debutto sul mercato europeo, nel 2005, si è fatto apprezzare per le sue doti di robustezza e affidabilità. Ora ha pure un design personalissimo, che nella parte frontale si uniforma al family-style del resto di gamma. Un intervento altrettanto profondo ha riguardato gli interni, aggiornati ed ergonomici, per soddisfare anche quella fascia di clientela sempre più esigente che non rinuncia, anche in un veicolo “da lavoro”, a un elevato livello di qualità e comfort.

Il vano motore

Le sue linee scolpite non lasciano indifferenti. Il frontale è un mix di grinta, energia, solidità e carattere con la nuova mascherina con inserti cromati, il gruppo ottico spigoloso sottolineato dalle “sopracciglia” superiori a Led (S10), con doppia parabola interna, fendinebbia integrati e grande presa d’aria al centro del cofano per far respirare meglio il possente motore turbodiesel. Anche la vista laterale è personalissima, con la profonda scalfatura che disegna l’intera fiancata e ne accentua il vigore. Completano lo stile i nuovi cerchi in lega argento/nero lucido a 5 doppie razze da 16″. All’interno la versione S10 a Doppia Cabina include il grande schermo touch da 7” con infotainment e navigatore, cruise control, volante multifunzione, climatizzatore automatico, specchietti regolabili elettricamente, sedili regolabili in altezza, tergicristalli e fari automatici, due prese per la ricarica di device elettronici, proiettori supplementari per visione laterale in curva e molto altro. Un livello di comfort davvero inedito per un veicolo commerciale. Le dotazioni di sicurezza sono quelle ormai classiche in ogni veicolo moderno.

Gli angoli caratteristici

Il nuovo motore mHawk turbodiesel eroga 140 Cv a 3.750 giri/m, con iniezione diretta common-rail Bosch di seconda generazione. La grande coppia di 330 Nm a partire da soli 1.500 g/m fino a 2.800 assicura scatti rapidi e una potenza di traino di tutto rispetto. Di serie il differenziale meccanico posteriore Mld (Mechanical Locking Differential) con bloccaggio automatico al 100%. Le capacità nel fuoristrada sono esaltate dagli ottimi angoli caratteristici: attacco 34° – dosso 18° – uscita 15°. I consumi dichiarati sono di 11 l/100km nel traffico urbano, 7,9 in quello extraurbano e 9 in quello combinato, con emissioni combinate di 239 g/km.

Il nuovo Goa è personalizzabile con diversi optional, tra i quali il paracoppa inox, il Roll-bar in inox satinato, il gancio traino, la vasca di protezione del cassone, l’hard top in vetroresina finestrato e il telo copricassone. Per attività lavorative particolari sono previsti allestimenti specifici come lampeggianti, sirena bitonale, barra polifunzionale, barra luci strobo, torre fari, faro brandeggiabile, piattaforma aerea, campana per tonneggio, immatricolazione come autocarro e a uso speciale. Il suo costo è detraibile al 130%, con la tassa di circolazione ridotta grazie all’immatricolazione N1-Autocarro. La garanzia è di 3 anni o 100.000 km e gode del soccorso stradale gratuito per i primi 3 anni. I prezzi partono da 14.900 euro senza Iva per il modello 4×2 S6, per arrivare ai 21.950 del 4×4 con il ribaltabile trilaterale; per il doppia cabina bisogna aggiungere alcune centinaia di euro.

Claudio Soranzo