



Si ricomincia dalla vincitrice del titolo Auto Europa di quest’anno, la Nuova Peugeot 2008, eletta l’anno scorso dai Soci dell’UIGA, l’Unione Italiana Giornalisti Automotive, per proclamare ora la nuova vettura europea che potrà fregiarsi dal prossimo anno con il titolo di Auto Europa 2022.
Non solo: un sondaggio elettronico che avverrà via QR Code e mediante collegamenti web dedicati per i lettori dei principali siti di informazione automobilistica, permetterà al pubblico di contribuire all’elezione di Auto Europa 2022. Durante la manifestazione i giornalisti iscritti all’UIGA potranno provare le auto finaliste, insieme a un ristretto numero di Opinion Leader e addetti ai lavori.
Dopo un severo screening fra le numerose concorrenti in lizza, sono state scelte in nomination per il gran finale, che si svolgerà dal 19 al 20 ottobre a Torino. Queste le prescelte, in stretto ordine alfabetico:
L’Audi Q4 e-tron è il primo medium-SUV di Ingolstadt ad alimentazione 100% elettrica. Grazie all’adozione della piattaforma modulare MEB realizzata dal gruppo Volkswagen, presenta dimensioni esterne compatte (gli ingombri sono soltanto leggermente superiori a quelli dello Sport Utility Q3) e doti di abitabilità di livello superiore (paragonabili, per capacità di trasporto persone e bagagli, ad Audi Q7). Tre le versioni disponibili: “35” (170 CV, 341 km di autonomia), “40” (204 CV e 520 km di percorrenza con un “pieno” di energia) e “50”, che sfiora 300 CV di potenza massima e garantisce circa 490 km di autonomia con una singola ricarica delle batterie agli ioni di litio.
Il classico “doppio rene” Bmw anteriore, notevolmente aumentato nelle dimensioni, rende immediatamente riconoscibile la nuova coupé bavarese di gamma medio-alta che porta in dote una nuova strumentazione digitale ed un ampio display da 12.3” per la visualizzazione ed il controllo delle funzionalità infotainment. Accanto alle versioni “chiuse”, Bmw Serie 4 viene proposta anche nell’immancabile configurazione Cabriolet, con la tradizionale capote in tela che si apre (a comando elettrico e fino a 50 km/h) in soli 18 secondi. Sotto al cofano, Bmw Serie 4 Cabrio propone ampie possibilità di scelta, anche in termini di elettrificazione: versioni benzina (due litri da 184 CV e 258 CV, tre litri sei cilindri da 480 CV e 510 CV), mild-hybrid benzina da 374 CV, mild-hybrid gasolio da 190 CV e 286 CV. BMW Serie 4
Basato sulla piattaforma MQB Evo, il crossover di fascia media prodotto dal giovane marchio catalano riassume le caratteristiche base dell’immagine Cupra: sportività, elevata cura nella scelta dei materiali e delle finiture, nonché la versatilità propria dei modelli “a ruote alte”. La gamma delle motorizzazioni è anch’essa ampia: benzina (1.5 litri da 150 CV, due litri da 190 CV, 245 CV e 310 CV), turbodiesel (150 CV) e Plug-in Hybrid, quest’ultima declinata in due livelli di potenza: 204 CV e 245 CV. Ad aggiungere ulteriore carattere ad una gamma che fa già leva su un marcato dinamismo, è recentissimo l’arrivo della declinazione alto di gamma VZ5, equipaggiata con il 5 cilindri 2.5 litri da 390 CV.
Decisamente più “muscolosa” rispetto alla serie precedente ed ampiamente aggiornata a livello di ADAS e digitalizzazione, la terza generazione della “segmento B” romena porta in dote il pianale Cmf-B condiviso con Renault Clio 5 e Renault Captur. La scelta delle motorizzazioni è all’insegna dell’economia di gestione: le unità motrici sono tutte a tre cilindri e da 1 litro. Si tratta, nello specifico, del 1.0 SCe aspirato da 65 CV, con cambio manuale a cinque rapporti, del 1.0 TCe turbo da 90 Cv con cambio manuale sei rapporti oppure a variazione continua, e 1.0 TCe turbo GPL da 101 CV, che garantisce fino a 1300 km di autonomia complessiva.
La Fiat 500 è diventata ancora più “glamour” con l’approdo alla completa elettrificazione, che si abbina ad un “capitolato” di aggiornamenti molto ampio. Comandi touch per l’apertura delle porte, gruppi ottici a Led di nuova forma, una dotazione multimediale up-to-date (di serie, l’infotainment sfrutta la piattaforma Uconnect 5 con display touch da 10.3”, connettività Apple CarPlay e Android Auto wireless e WiFi hotspot per la connessione fino ad otto device portatili), nuovi dispositivi di ausilio attivo alla guida e, sotto al cofano, il motore elettrico da 95 o 118 CV, che garantisce rispettivamente 185 e 320 km di autonomia massima.
Il C-SUV coreano, in produzione dal 2004, è alla quarta generazione. L’evoluzione è stata ampia, a cominciare dalle linee esterne, basate sull’approccio “Parametric Dynamics” immediatamente riconoscibile per lo stile “spigoloso” e soluzioni inedite come i gruppi ottici anteriori “annegati” nella calandra. Molti gli upgrade anche in materia di digitalizzazione (quadro strumenti con display configurabile, schermo centrale per l’infotainment con ulteriori funzioni Bluelink) e, sotto al cofano, una gamma di motorizzazioni “new gen” che fanno ricorso al Full Hybrid, al plug-in e all’ibrido leggero a benzina.
Il modello che nel 2007 diede il via alla diffusione dei “crossover urbani” è arrivato alla terza generazione. La nuova serie è stata profondamente aggiornata nel telaio (è la piattaforma Cmf-C), nell’impostazione estetica, nonché a livello di dotazioni: fa il pieno di equipaggiamenti hi-tech (in base alle versioni ci sono anche un Head-up Display, quattro prese Usb ed il sistema di ricarica wireless per gli smartphone), comfort, sicurezza attiva ed ausili alla guida. Le motorizzazioni sono tutte a benzina mild-hybrid: il 4 cilindri di 1.3 litri viene declinato su due livelli di potenza, 140 e 158 CV. Sei gli allestimenti (Visia, Acenta, Business, N-Connecta, Tekna, Tekna+) e due le tipologie di trasmissione disponibili: due ruote motrici e AWD, cambio manuale o Xtronic.
Ma dove potevano effetuarsi le prove delle finaliste e le premiazioni dell’Auto Europa 2022, se non nella capitale italiana dell’auto che, dal secolo scorso, è anche la capitale mondiale del design, avendo dettato le tendenze globali fin dalla nascita della motorizzazione di massa? Non solo, ma anche perchè a Torino nel 1899 è stata fondata la Fiat, che mantiene il suo quartier generale nello stabilimento di Mirafiori, anche nell’era delle aggregazioni, che hanno portato prima alla creazione di Fca e l’anno scorso del colosso Stellantis. Nonostante la guida francese espressa da Psa con l’amministratore delegato Carlos Tavares al timone, il Dna storico resta all’ombra della Mole e il presidente di Stellantis, John Elkann, è il custode della tradizione.
Sulla scia della Grande Fabbrica sono sorti negli anni sofisticati atelier, specializzati nella modellazione, nella componentistica e nello stile. E hanno proliferato carrozzieri, stilisti e piccoli costruttori, il cui impegno ha costantemente alimentato l’evoluzione dell’automotive. Non a caso Torino ospita anche il Museo Nazionale dell’Automobile, recentemente rimodernato all’insegna dell’interattività, uno scrigno che custodisce le vetture più emblematiche e significative sotto il profilo stilistico e tecnologico. E non a caso Torino è sede dell’ASI e della FIVA, le associazioni del motorismo storico che con grande passione trasmettono i valori artistici di vetture diventate autentiche opere d’arte in movimento.
Ed è per questo che è stata scelta Torino quale palcoscenico ideale per raccontare e rivivere la storia di 35 edizioni del premio Auto Europa, indetto dall’UIGA, l’Unione Italiana Giornalisti Automotive. Un viaggio nel tempo che riassume l’evoluzione e la rivoluzione del settore motoristico nel Vecchio Continente (e non solo) attraverso lo stile e le tecnologie dei modelli, ma anche attraverso i carismatici personaggi che hanno scritto queste pagine di storia romantica e industriale.
Scegliendo Torino per l’edizione 2022 del premio Auto Europa, l’UIGA rende omaggio a una storia di competenze e di passioni, indelebilmente scolpita nel tempo, testimonianza degli enormi progressi compiuti da tutti gli attori in scena in uno dei settori trainanti dell’industria, del commercio e dei servizi: un patrimonio invidiabile dell’eccellenza italiana da esportare nel mondo. Ispirandosi al passato, l’automotive viaggia già nel futuro con le sue nuove sfide legate alla sostenibilità e a nuovi scenari, in parte inesplorati. Due facce della stessa medaglia che si incrociano nel cuore del Piemonte. Torino ha fatto scuola nel Novecento, non soltanto per la crescita e l’espansione della Fiat, che negli anni del boom cavalcò e favorì le esigenze della motorizzazione di massa. All’inizio del 20° secolo in città operavano 27 aziende automobilistiche (molte attive per pochi anni) e proprio a Torino era stata costruita, nel 1895, la prima automobile italiana presso le Officine Martina di Michele Lanza.
Premiando così le più belle auto oggi sul mercato, l’UIGA esorta a non dimenticare i valori storici di un mondo che sta vivendo una rivoluzione epocale. Difficile, ma stimolante, almeno quanto le grandi sfide del passato.