Formula 1: mondiale 2013 senza storia

di Fabio Pauluzzo

di Fabio Pauluzzo

L’opinione tecnica del nostro esperto

La supremazia tecnica della Red Bull ha condizionato l’intero campionato

Per il quinto anno consecutivo la Red Bull ha dominato nettamente il finale del Campionato del Mondo di F1, consentendo a Sebastian Vettel di conseguire il suo quarto titolo mondiale. Non ci siamo sbagliati, poiché l’inizio di questo ciclo trionfale risale al 2009,anno in cui si impose la Brawn grazie al famigerato ‘buco’ nel diffusore, ma la Red Bull si aggiudicò buona parte degli ultimi GP, dimostrandola bontà del progetto originario di Adrian Newey. Negli anni successivi lo staff diretto dal genio inglese ha costantemente evoluto il pacchetto complessivo della RB, adattandolo ai cambi regolamentari con componenti tecnici sempre al limite e ottimizzando in maniera quasi maniacale ogni aspetto della monoposto austriaca.

Nel 2013 possiamo tranquillamente affermare che la RB9 abbia raggiunto la perfezione, riuscendo a prevalere anche nei circuiti a basso carico, che negli anni precedenti erano forse stati l’unico tallone d’Achille della vettura, a causa di una velocità di punta inferiore alla Ferrari ed alle vetture motorizzate Mercedes. Tuttavia è nei circuti tortuosi che la Red Bull manifesta una capacità di generare carico aereodinamico superiore ai team rivali, e tale supremazia tecnica ha raggiunto l’apice al GP di Singapore. All’uscita delle curve la RB9 di Vettel era in grado di spalancare l’acceleratore parecchi metri prima di tutti gli avversari, riuscendo ad infliggere distacchi tali da sollevare nuovi dubbi sulla regolarità della monoposto di Milton Keynes.

N_130079_bra-630x300Tutti i team rivali hanno cercato il vero segreto della Red Bull per spiegare il vantaggio tecnico di questa vettura. Prima la deformazione dell’ala e del muso, il Traction Control, le presunte mappature irregolari e poi il T-Tray flessibile. Tuttavia la vettura è stata controllata più volte dagli uomini della FIA senza che fosse mai stata riscontrata alcuna irregolarità. Nella realtà buona parte del domino della RB9 risiede nella simbiosi tra l’assetto picchiato (Rake), gli scarichi e l’ala anteriore che consentono di alimentare al meglio il diffusore posteriore. Tale architettura era stata un po’ messo in crisi ad inizio stagione a causa della maggiore deformazione degli pneumatici Pirelli con carcassa in acciaio.

Il ritorno al kevlar da metà stagione ha sicuramente a dato una mano a Newey, penalizzando invece altri team come Ferrari e Force India, ma – in tutta onestà – la Red Bull, che ha saputo adattarsi al meglio a questo cambiamento in corsa, si era comunque dimostrata la vettura più performante di tutte anche nei GP precedenti. Nessuno degli avversari è riuscito a replicare con efficacia questa architettura. Chi si è avvicinato di più nel 2013 è la Mercedes che ha dotato la W04 di assetto rake, ma – a causa difficoltà nella gestione dell’usura degli pneumatici durante la gara – le frecce d’argento hanno impensierito Vettel prevalentemente in qualifica. Anche la Ferrari ha intrapreso svariati tentativi in tal senso, con esiti però a dir poco disastrosi.

2013-german-gp-friday-s-vettel-300x200_4Questo tipo di assetto implica uno studio e una progettazione della monoposto apposita utilizzando gli scarichi per generare una sorta di minigonna termica impedisca fuoriuscite laterali del flusso d’aria che percorre il fondo. Purtroppo le limitazioni imposte dalle sospensioni anteriori unite ad un non ottimale utilizzo degli scarichi hanno impedito alla F138 di indirizzare correttamente i gas caldi nella zona compresa tra la ruota esterna e il diffusore. Un altro aspetto di questo pluriennale dominio Red Bull risiede sicuramente nella capacità del team anglo-austriaco di sviluppare efficacemente la vettura nel corso della stagione, che è proprio l’elemento nel quale la Ferrari riscontra maggiori difficoltà da quando in F1 è stata abolita la possibilità di fare i test.

Secondo alcuni addetti ai lavori, però, questi elementi non sono sufficienti a giustificare il divario di prestazioni visto nelle ultime 7 gare, ovvero in aggiunta all’aerodinamica superiore, la Red Bull sarebbe dotata di un sistema di controllo di trazione perfettamente legale, peraltro noto alla FIA , ma del quale i team rivali non hanno ancora compreso appieno il funzionamento. Se questi sospetti fossero fondati, significherebbe che la Red Bull potrà disporre di un vantaggio molto significativo anche nel 2014, quando una delle difficoltà maggiori sarà appunto la motricità in uscita dalla curve medio-lente, ovvero il controllo dell’eccesso di coppia generata dai nuovi motori turbo.