



Come a Udine, così anche a Roma, Milano, Torino, Genova, Napoli, Firenze, Catania, Rimini, Salerno, Pescara, Bari, Vicenza, e in altre 47 città d’Italia, oltre 1200 appassionati del roadster MX-5 di Mazda si sono dati appuntamento per festeggiare con un raduno del tutto particolare l’arrivo delle primissime unità della Quarta Generazione della mitica icona giapponese.
Mazda, la Casa automobilistica 2.0 abituata a rivoluzionare tanto la tecnica automobilistica, quanto le modalità di approccio al prodotto stesso, ha cambiato il concetto stesso di “Raduno” automobilistico, dando vita al primo raduno “diffuso”, denominato “Icons Celebration”.
Questo ha permesso agli equipaggi di poter raggiungere comodamente il luogo del raduno a loro più vicino, senza essere costretti ad attraversare l’Italia come avviene in occasione dei meeting “convenzionali”, e dare così il benvenuto nel migliore dei modi all’arrivo dell’ultima generazione di MX-5.
Una formula risultata vincente: la passione da parte della Community, che non ha tradito la propria natura di “vestale” della roadster più venduta al mondo, ma anche quella dei concessionari Mazda che hanno conferito all’iniziativa una personalissima impronta per festeggiare una vettura unica e storica nel panorama automobilistico internazionale. Proprio perché di generazione in generazione la piccola grande roadster è rimasta fedele allo spirito originario, che l’ha contraddistinta nell’arco di un quarto di secolo, Mazda non ha potuto esimersi dal chiamare a raccolta in contemporanea il “popolo” MX-5 per una grandissima festa, con modalità davvero uniche e piacevoli.
Il concessionario Osso Auto di Udine ha radunato i possessori di MX-5 nel parcheggio dello stadio Friuli e, dopo foto di rito e un percorso cittadino è arrivato nella sede di viale Palmanova, al cospetto della bellissima e ultramoderna new-entry della Casa alata. Dopo un doveroso brindisi di benvenuto è stata svelata la nuovissima MX-5, inondata dai flash e dagli “ooohhh” di ammirazione della cinquantina di partecipanti, giunti da tutto il Friuli Venezia Giulia, tra i quali anche il nostro direttore.