



Il padovano e Bruno Jarach sono tra i primi piloti ad aver aderito all’edizione 2012.
Roberto Ragazzi sta definendo i dettagli della sua partecipazione, non solo in previsione dei bonus previsti – 500 litri di carburante e trasporti gratuiti da e per la Sicilia – ma anche per accedere ai dettagli sulle informazioni della gara.“Vogliamo prepararci bene e per puntare al risultato bisogna muoversi per tempo”. Ragazzi senior ha le idee chiare: è un “girino” doc, uno di quelli della prima ora. “Sei volte ho corso il Giro nel passato: ininterrottamente dal 1976 al 1980, prima con la Fiat X1.9 poi con la Opel Kadett, con cui ho vinto il Gruppo N in coppia con Simontacchi, quindi nel 1988 e 1989 con una Sierra Cosworth. E’ una gara che conosco molto bene. Agli inizi era una prova prettamente rallistica, poi si divise abbastanza equamente tra velocità e rally.”
Famiglia di ferraristi convinti, il padovano è il vincitore della prima edizione del Ferrari Challenge del 1993, su Ferrari 348, e dell’edizione del 2000 con la 355, mentre il figlio Riccardo è stato campione italiano e mondiale nel 2008. Roberto Ragazzi al via di Torino si presenterà con la 458, sulla quale farà coppia con il veneto Bruno Jarach. “Con 60 cavalli in più e 7 marce più corte, la nuova versione della 458 gira in pista più veloce di 4″ rispetto alla F430; va da sè che sarà proprio l’ultima nata che Bruno e io piloteremo. La stessa vettura con la quale sono arrivato secondo nella GT alla cronoscalata Trento-Bondone”. Il padovano è un velocista completo, ma preferisce le gare in salita .“Ho corso spesso in salita ed è stato fantastico. Ancora oggi partecipo a quelle che più mi piacciono, Bondone, Nevegal e Pedavena, che mi servono per tenermi in allenamento. Anche Bruno è stato a Trento con la Ferrari 430 del nostro team, in funzione della partecipazione al Giro”.
Ragazzi e Jarach su Ferrari 458 del Superchallenge Team, potrebbe essere l’equipaggio giusto. “C’è da condividere diverse cose e staremo assieme svariati giorni, prima e durante la gara, per essere affiatati. Bruno è ottimo pilota, come dimostra nelle gare del Trofeo Ginetta. Uno sportivo preparato: lui correrà in pista mentre io farò le prove su strada, sperando che ci siano molte cronoscalate. La 458 è una vettura affidabile e versatile, che ci permetterà sicuramente di puntare in alto. La 430 è invece a disposizione di un altro equipaggio in via di formazione, che non è stato ancora definito”.